venerdì 1 maggio 2015

"Non posso fare a meno di te" di Monica Murphy (Billionaire Bachelors Club series #1)


Sinossi


Il milionario Archer Bancroft ottiene sempre ciò che vuole e da troppo tempo desidera Ivy Emerson, la sorella del suo migliore amico, che proprio in quanto tale è proibita e intoccabile, una tentazione ancora più forte. Quando lui e i suoi amici, lanciandosi una sfida, scommettono un milione di dollari su chi rimarrà scapolo più a lungo, Archer è convinto di poter vincere. Fino a quando, dopo una serata incantevole trascorsa insieme a Ivy, il suo cuore inizia a battere forte
come non pensava fosse possibile… Ivy sa che Archer è un uomo irritante, arrogante e nonostante i suoi sforzi, non riesce a stargli lontano. E quando un bacio rubato si trasforma in una notte bollente, anche lei si rende conto di essere nei guai. Ma alla luce del giorno, Archer non è più così sicuro che una sola notte di passione sia tutto quello che vuole. Per avere Ivy al suo fianco, potrebbe essere disposto a perdere la scommessa… e vincere il jackpot.

Lui è un milionario arrogante
Lei la sorella del suo migliore amico
Per quel bacio potrebbero perdere tutto


Recensione di Roberta


Buongiorno ragazze, oggi sono contenta di potervi parlare di “Crave”, il primo libro della trilogia “A Billionaire Bachelors Club” di Monica Murphy, l’autrice di “One Week Girlfriend” che ha riscosso un bel successo in Italia grazie soprattutto ai tre personaggi basilari della serie quali Drew, Fable e Owen. Quindi iniziamo questa nuova avventura e partiamo subito da un presupposto: gli uomini si danno sempre la zappa sui piedi da soli. Al ricevimento di nozze di un loro amico, tre scapoli milionari bellissimi di nome Archer Bancroft, Gage Emerson e Matt DeLuca, discutono sugli svantaggi di avere nella propria vita una donna.
 
“Il matrimonio rappresenta un cappio intorno al collo, 
che stringe ogni miserabile giorno.”
 
 
Pur avendo, ognuno di loro, una valida motivazione per pensare ciò, con “Crave” capiremo perché Archer Bancroft la pensa così. Lui non ha alle spalle una solida famiglia che possa fare da esempio significativo dell’amore: come potrebbe aprire il suo cuore a qualcuno, se è stato protagonista dell’odio e degli inganni che i suoi genitori si scambiarono/scambiano di continuo? Per lui, il controllo è tutto. Non ci guadagnerebbe niente a lasciarsi andare e a rivelare i propri sentimenti, perché tutto ciò rende solo più vulnerabile una persona. Mentre i tre moschettieri (li ho ribattezzati così XD) continuano a esporre le loro tesi su quanto sia bello essere scapoli (secondo me, Gage è quello messo peggio dei tre), scatta una scommessa: nessuno di loro ha bisogno di una donna o di una relazione, per non fare la stessa fine del loro amico/sposo. Troppo facile per Gage che alza la posta in palio.

“Un milione di dollari per l’ultimo uomo single in piedi.” 

Avete capito bene! Chi non cadrà nella rete dell’amore, chi resisterà alla tentazione di non legarsi a qualcuno, avrà vinto il bottino. L’ultimo “Highlander a sopravvivere” sbancherà il botteghino insomma! XD Ma c’è bottino e… bottino. Non tutti sanno che Archer parte già svantaggiato, perché ha un punto debole: una donna giovane, bella, ma intoccabile. Lei è troppo per lui, eppure la vuole. Questa donna si chiama Ivy Emerson e… si, è la sorella di Gage! Ragion per cui lei è off limits, anche perché Archer non vorrebbe mai ritrovarsi con le palle appese ad un albero! I due si conoscono da quando erano ragazzini, dal momento in cui Archer ha cominciato a esser una presenza quasi fissa a casa Emerson per non stare coi suoi pessimi genitori (non vi ricorda un po’ Owen che scappava a casa dell’amico Wade?): finché lei era una giovincella non rappresentava un problema considerarla come una sorellina, ma ora che è sbocciata in tutto il suo splendore… lì, la situazione si fa più critica! Non riesce, in pratica, a frenare tutti quei pensieri sbagliati che il suo cervello (quale dei due cervelli?? XD) elabora.  

 

“Volevo stare con lei nel modo peggiore possibile” 
[…] 
“Non voglio farle del male, perché glielo farei.” 

Ma ora c’è una scommessa in atto e bisogna vincerla, anche perché Matt ha aggiunto una clausola a questo patto: non vi dirò nel dettaglio di cosa si tratta, ma tenete a mente queste parole “Ivy è solo Ivy, non conta” (una frase insignificante? Ma quanto farà soffrire!). Ivy, presente anch’essa al ricevimento, è una designer d’interni che lavora per una delle migliori designer di San Francisco. Ha chiuso, di recente, una storia con un coglione ed ora, mentre osserva gli invitati e gli sposi, i suoi pensieri si fanno più cupi.  

“Sono gelosa di tutta la felicità che mi circonda. 
I matrimoni mi ricordano che sono sola.” 

Ma quando Archer le si avvicina e le chiede di ballare, una strana elettricità comincia a formarsi nell’aria. 

“E’ solido come una roccia. 
Mi chiedo che aspetto abbia sotto tutti questi fronzoli.” 

Al contatto con lei, Archer non è da meno: seppur di mezzo ci sia questa scommessa idiota, non riesce a non pensare al fatto che lei potrebbe essere la sua eccezione, l’unica con la quale potrebbe crearsi non dico un futuro ma qualcosa di simile. Ma, durante il ballo, una risposta sgradevole di lui porta lei ad allontanarsi e a scappare fuori a prendere una boccata d’aria. E qui, signore, inizia la nemesi del nostro protagonista: complice le scuse, complice la notte, complice il nascondersi dalle donne che lo cercano, complice lo champagne… insomma, scatta un bacio 

“Ivy” […] “Mi dispiace”
“Per che cosa ti stai scusando?”
 
Culla il mio viso con le sue grandi mani calde e abbassa la testa, 
lo sguardo fisso sulla mia bocca per un lungo momento, 
senza fiato, prima che sollevi le palpebre, gli occhi scuri incontrano i miei.
 
“Questo”, sussurra appena prima di baciarmi. 
 
Potrà questo bacio cambiare le carte in tavola? Ma, soprattutto… si fermeranno solo al bacio? “Odio ammetterlo, ma Archer ha completamente scosso il mio mondo. Nessun altro uomo mi ha mai fatto venire in quel modo. O venire, punto” Quello che mi piace di questo libro sono i fraintendimenti: anche se tra i due c’è veramente quell’elettricità nominata prima, anche se si vogliono ma la paura di perdere una parte di sé li blocca sulla posto, anche se… tante cose insomma, ci sono sempre dei maledetti equivoci che portano lei ad allontanarsi da lui nel corso della lettura.  “Mi manca Ivy. Mi dispiace aver definito quello che è successo tra noi un errore.”  Avete presente quella canzone di Gianna Nannini che dice “Questo amore è una camera a gas, è un palazzo che brucia in città, questo amore è una lama sottile, è una scena al rallentatore, questo amore è una bomba all'hotel, questo amore è una finta sul ring, è una fiamma che esplode nel cielo, questo amore è un gelato al veleno”? Ecco, potrebbe essere la colonna sonora del libro! Ci sono situazioni altalenanti: momenti emozionanti seguiti da momenti “vuoti”, momenti di pace a cui fanno seguito momenti che potremmo definire di lutto! Si, lutto… perché, quando si ritrovano lontani, lei si comporta come una di quelle ragazzine che si siedono sul divano, con un occhio guardano i reality show e con l’altro il cellulare; Archer, invece, si tuffa sul lavoro e, nel frattempo, fa una retrospezione di sé chiedendosi in continuazione cosa c’è di sbagliato in lui. 

“Posso essere sincera?” 
chiede all’improvviso, distraendomi dai miei pensieri.
 
“Per favore. Con tutti i mezzi.”
Lei mi guarda, il suo sguardo diretto, la sua espressione seria. 
 
“Mi fai paura.”
 
Ottimo. Sentimento reciproco. 
“Non voglio fare quello che non vuoi.”
 
“Non è di quello che ho paura.” 
 
Lei espira rumorosamente. 
“Stare in tua presenza è come andare ad una corsa esilarante sulle montagne russe, e sono costantemente terrorizzata dal fatto che potrei cadere e tuffarmi verso la mia morte in qualsiasi momento.” 

Ecco. Montagne russe è l’espressione giusta. Il loro rapporto è come fare un giro, forse più di uno, su queste montagne: toccare il cielo con un dito per poi toccare il fondo. Ma toccheranno il fondo? Dopo l’ennesima fuga di lei, Archer la rivuole e usa CRAVE per riaverla nella sua vita. Ma durerà questa volta? O ci sarà un’altra fuga? Concludo, perché qui mi sto commuovendo se ripenso al finale! Forse non lo avete notato, ma non vi ho detto che lavoro fa il protagonista. Bè, la cosa è voluta perché altrimenti avreste capito cos’è CRAVE! E vi avrei spifferato anche altre cosette su Archer! Spero che la Newton, quando pubblicherà il libro il prossimo anno, mantenga il titolo originale. Una cosa che mi ha colpito? Archer non sarà Drew, Ivy non sarà Fable… ma quando leggi che LUI viene odiato e messo in difficoltà da suo padre e LEI non ha mai provato forti emozioni fisiche perché definita ‘frigida’ da uomini ignoranti, ti si apre una voragine nel petto e pensi ‘Monica Murphy, mi hai colpito e affondato… di nuovo!’ Se devo, invece, trovare un difetto, allora non mi resta che dire che il finale mi sembra un pochino frettoloso: per avere 120 pagine, non posso definirlo “libro” ma neanche “novella”…  Preferisco che, quando si tratti di trilogie e/o serie dove il primo libro ha il compito fondamentale di dare un’infarinatura generale della storia concentrandosi poi ad approfondirne una, sia minimo un 200 pagine. Sicuramente in “Torn” (#2, protagonista Gage) e “Savor” (#3, protagonista Matt) rincontrerò personaggi già noti, ma spero che in “Intoxicated” (#3.5) la Murphy si rifaccia di alcune mancanze precedenti.
 
VOTO: 4 STELLE
 

 


 

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