TRAMA: Danica Snow è sempre stata intelligente e dotata di grande senso pratico. Lavorando come terapeuta, si vanta di fare scelte ragionevoli e prudenti, per quanto a volte un po’ noiose. Fa anche parte, come volontaria, del programma “Big sister”, all’interno del quale le è stata affidata una ragazzina da seguire: ha quindi poco tempo per qualsiasi altra cosa.
Blake Carter ama giocare. Non si stanca mai di conquistare donne e con il suo aspetto sexy non ha problemi a trovarne sempre di nuove. Quando il suo amico e socio in affari muore improvvisamente in un tragico incidente, Blake, disperato, vuole cambiare vita. Il problema è che non sa come smettere di fare quello che gli riesce meglio. Quando arriva nello studio di Danica, l’attrazione tra loro è fatale, ma Danica non è tipo da cedere al piacere mettendo a rischio il proprio lavoro. Eppure il desiderio che prova la costringe a scoprire una parte di se stessa a cui ha sempre dato poco spazio, e la voglia di abbandonarsi a certi piaceri è fortissima. Ma in questo momento, con tutti gli impegni e le responsabilità che ha, si sente in trappola e non sa come fare a ignorare quella intensa tentazione…
COSA NE PENSO
Buongiorno fanciulle! Oggi vi parlo di “Un bacio
sotto la neve”, 1° libro della trilogia “Snow Sisters” e della serie “Love
in Bloom” di Melissa Foster. Come era accaduto per “Peccato d’Innocenza” della
Torre, avevo scartato questa lettura, ma poi c’ho ripensato: chi sono io per
non dare una possibilità ad una narrazione che non mi stuzzica al 100%?
Forse, però, era meglio se mi fossi fatta i fatti miei a questo giro! Proprio così, perché la storia che viene trattata si è persa nella selva oscura dantesca! Vi confesso che, al termine del racconto, la mia mente ha prodotto un’immagine senza senso per riassumere tutto quello che ho letto: avete presente un recinto pieno di tori? Bene, se lo aprite, che succede? Alcuni tori rimangono dentro, mentre altri esco e vanno a destra, a sinistra o dritto a loro. Ecco, questo giro di parole per dire che il libro si è smarrito. Ora vi spiego i miei dubbi, premettendo che qualcosa di buono c’è, ma non è stato “gestito” a dovere secondo il mio punto di vista.
Partiamo da LEI.
Danica Snow è una psicologa di 29 anni. Al contrario di sua sorella Kaylie, è una ragazza casa e lavoro, lavoro e casa: niente movida! Mi è piaciuto come la Foster ci abbia fatto conoscere questo mondo della psicologia tramite personaggi secondari quali Belinda e Michelle (sono due pazienti di Danica: Michelle, a mio avviso, è quella personalità che ti rimane più impressa! Non tanto perché il 40% del libro è incentrato su cosa l’è capitato, ma fa proprio tenerezza). La sua vita “moscia” sta per avere una piccola scossetta grazie all’incontro con un uomo: forse “incontro” non è la parola adeguata! Stando in coda al bar, Danica riceve una bella gomitata sul naso dal tizio davanti a lei.
Il suo guardo avvelenato si bloccò
sull’uomo che l’aveva colpita: l’esemplare di essere umano più bello che avesse
mai visto.
Bel modo di iniziare una giornata se un uomo,
oltre a farti male, ti aiuta e nel frattempo guarda una bionda. Per scusarsi,
lui le offre un caffè, ma lei rifiuta, snobbandolo.
“Si, è un uomo molto gentile”. Il
barista si chinò sopra il registratore di cassa. “Anche se è un dongiovanni”.
Ok, ora conosciamo LUI.
Blake Carter, insieme al suo migliore amico
Dave, è il proprietario di un negozio di attrezzature sciistiche. Ha 34 anni ed
è single, ovviamente. Definito “Il killer delle donne” dal suo stesso amico,
Blake fa stragi di ormoni impazziti: è talmente bello che attira il gentil
sesso con la conseguente sveltina! Ma, quello che è accaduto al bar con la
sconosciuta già (DI GiÀ??) l’ha messo un po’ in crisi.
Aveva notato il dispiacere che le
attraversava lo sguardo mentre il naso sanguinava, e Blake aveva avuto la
sensazione che il cuore si sciogliesse. Da allora, quegli occhi delusi non gli
erano più usciti dalla mente, e adesso faticava a guardare il resto del mondo.
[…] Era stata fredda e crudele, l’aveva snobbato e gli aveva fatto capire molto
chiaramente di essere troppo in gamba per lui. […] Lui sapeva solo che per la
prima volta da anni non provava attrazione per le donne che si contendevano con
tanta furia la sua attenzione, e avvertiva una certa rabbia per esser stato
appena rifiutato.
Però Blake non ha avuto una vita facile: è stato
abbandonato da piccolo dalla madre, ragion per cui Dave gli dà il numero di una
psicologa per risolvere questo problemino.Le
cose, tuttavia, precipitano inaspettatamente. Andando una sera a sciare, Blake subisce una
grave perdita: il suo amico, IL SUO MIGLIORE AMICO, muore. Il suo Dave non c’è più. E qui, inizia il calvario interiore del
protagonista. E qui le mie critiche cominciano a farsi più pesanti. Allora, per
prima cosa, manifestando il dolore di Blake, l’autrice ha reso pesante il
racconto: la retrospezione di lui non si affrontava.
Blake non aveva nessuno ad aspettarlo
a casa. Era solo un bip sullo scherma radar della vita ed era pronto a
scommettere che, quando fosse morto, non ci sarebbero state molte persone a
piangere per lui. Era un uomo egoista, pensò aveva vissuto sempre pensando solo
a se stesso e ai suoi piaceri, senza mai guardarsi indietro per vedere il
dolore che aveva causato agli altri.
Non è carino il messaggio che la Foster lascia trapelare: sembra quasi che sia necessario che muoia qualcuno di importante per renderti conto che sbagli il modo in cui conduci/gestisci la tua vita! Senza pensare che, quella stessa sera ma più tardi, Blake va ad un altro bar dove rincontra la sconosciuta che ha fatto breccia nel suo cuore con i suoi occhioni tristi ma con lo sguardo di una faina, ma dai! A questo va aggiunto che, ora (MA SUL SERIO??), anche lei è oggetto di sensazioni strane!
Danica fissò quel marcantonio d’uomo di Blake Carter, cercando di capire come facesse a toccarlo sempre nei punti dolenti, nonché nei punti più adatti a farle venire i crampi allo stomaco come a una qualsiasi adolescente innamorata.
Uscendo dal bar, Danica cade e si fa male alla
caviglia: Blake la soccorre e le controlla se ci sono danni.
Aveva dimenticato quanto potesse farle
bene al cuore il tocco di un uomo.
E le sta toccando solo il piede… no, non ci
siamo proprio!
Rifiutando un passaggio a casa, Blake si trova
solo a pensare all’amico morto (e ripartono le pippe mentali) e capisce che ha bisogno d’aiuto per
affrontare la cosa. Ha bisogno di quel numero della psicologa. Dopo aver preso
un appuntamento e aver avuto la piacevole sorpresa che sarà Danica a occuparsi
di lui, iniziano le sue sedute spiritiche, OPS… volevo dire psicanalitiche!
Blake espirò forte e disse:
”D’accordo, si. Non ho altri amici. Ecco, va bene? L’ho detto. Non sono una
persona con la quale gli altri escono volentieri. Sono uno con cui le donne
vanno a letto e con cui gli uomini possono andare a farsi una birra ogni tanto,
o andare a sciare. Mi considerano una specie di creatura magica perché posso
andare a letto con tutte le donne che voglio”.
Ma quando la moglie del defunto Dave, Sally, confida a Blake il sospetto che suo marito avesse avuto una relazione extraconiugale… DIO SALVI IL RE, LA REGINA E I SUOI VALLETTI! Blake rincara la dose delle sue pippe mentali, sul fatto che forse non è stato un buon amico per lui, bla bla bla. Da uscirne fuori di testa!! Partecipando ad una festa prematrimoniale di una coppia di amici, Danica e Blake sono seduti vicini e il flusso di ormoni e feromoni si sprecavano. Lei, a fine cena, va via (SCAPPA NEANCHE CI FOSSE LA PESTE A QUEL TAVOLO) e lui la raggiunge (DA BRAVO STALKER CHE STA DIVENTANDO): ricomincia il terzo round delle pippe mentali, incentrate sul fatto che prima lui ignorava le cose negative, ora (ORA perché GLI è MORTO L’AMICO E VA DA UNA PSICOLOGA) ci riflette in una maniera che non avrebbe mai pensato, adesso (ADESSO CHE CI è SCAPPATO IL MORTO) ha smesso di ferire le persone e che, ciliegina sulla torta, quando capisce queste rivelazioni (RIVELAZIONI? LA MADONNA GLI HA PARLATO?) ha soltanto voglia di chiamarla! E ribadisce il concetto che lei è importante per lui con un bacio.
“Ho bisogno che tu sia la mia
psicologa”. La baciò di nuovo. “Voglio che tu sia la mia ragazza”.
Venghino signori, venghino! Qui siamo alla sagra
della pazzia!!! Dell’inverosimile! Ma, seconda ciliegina sulla torta, lei è
confusa: lotta tra ciò che prova per Blake e l’etica professionale che le
impedisce di non frequentare un paziente. Ma, udite udite, Blake non si
arrende! Lui la vuole!
Poteva fare sesso con qualsiasi donna.
Da Danica voleva di più.
Dopo un breve periodo di separazione, lui le
dice che le manca parlare con lei: non gli mancano tanto i suoi consigli,
quanto LEI e la invita a cena.
“Non so come siamo passati dal parlare della mia vita a”, Blake si chinò sul tavolo e sussurrò, “baciarci”. […] “Ma
è successo, e non mi dispiace. So che dovrebbe, ma dal giorno in cui ti
ho dato la gomitata al naso non sono riuscito a smettere di pensare a
te”.
Forse perché il suo sangue ti ha macchiato la
tua maglietta preferita, caro Blake???
Dopo la cena, fanno una passeggiata e comincia a
nevicare (AAAA, ORA SI CAPISCE IL TITOLO DEL LIBRO).
Da un auto che passava arrivarono le
note di State of Grace di Taylor
Swift.
“È vero”. «Ha ragione la canzone, sei il mio tallone d’Achille, Blake Carter» […] «”Non avevo previsto il tuo arrivo. Niente sarà più come prima”, è verissimo».
E si baciano sotto la neve, OVVIAMENTE. Ora, io
come faccio a non ridere di fronte a queste dichiarazioni? Come posso ignorare
il fatto che fanno sesso e lui, L’EX KILLER DELLE DONNE AMMOSCIATOSI A CAUSA
DELLA MORTE DELL’AMICO, se ne esca con discorsi del tipo…
“Non voglio che diventi ciò che non
è”.
Il cuore di Danica si agitò di nuovo.
Trattenne il respiro.
“Non sei l’avventura di una notte.
Ciò
che stiamo vivendo è una cosa vera.
Non è così anche per te?
Prima di andare
oltre, voglio saperlo”.
Danica lo attirò a sé.
“Non sei
affatto l’avventura di una notte”.
Lui appoggiò la fronte su quella di
lei.
“Non sono capace di avere un’avventura
di una notte”, ammise lei.
“E io non ne avrò mai più”.
Blake la
baciò con passione e le scivolò dentro.
E qui mi fermo, perché non ne posso più di
queste cavolate, di questi amori nati come funghi grazie a gomitate e morti. Concludo
dicendo che, la storia d’amore, è stata trattata pochissimo e male: l’80% del
libro affronta i casi dei pazienti di Danica, i casini di sua sorella Kaylie, le
pippe mentali di Blake e il segreto di Dave (SI, perché ALLA
FINE DOVEVA ESSERCI UN SEGRETO CHE MOVIMENTASSE QUESTA SAGRA, NO?), mentre il
20% si occupa di questo “sentimento” tra i due protagonisti. È come se, verso la
fine del libro, l’autrice si fosse resa conto che era uscita fuori strada e
fosse rientrata nei binari dicendosi mi
sono dimenticata che, nel frattempo, si sono innamorati. Il killer non è più
sul mercato.
VOTO: 2 STELLE
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